
Rilettura del documento “La Buona Scuola” del Governo Renzi
Vi proponiamo un contributo speciale da uno dei nostri migliori collaboratori, Anna Monia Alfieri.
L’unica certezza, ad oggi, è che questi mesi, almeno sul fronte delle dichiarazioni, segnano un passaggio epocale mai udito. Sicuramente la scuola è un reale quanto scomodo punto di partenza, dichiarato tale da Renzi nel discorso di insediamento. Non uno dei tanti punti bensì il punto. Parole confermate dalle dichiarazioni chiare e inequivocabili del ministro all’Istruzione Stefania Giannini che ha affermato: “fondamentale garantire la libertà di scelta educativa”. Questa libertà è l’unica medicina prescrivibile per il non-senso e per la paralisi. I Renziani del Pd ci hanno consegnato la loro apertura ad una rivoluzione di vera autonomia e parità e la destra di Forza Italiana non ha tradito una linea – almeno teoricamente – consolidata. Entrambi sul piano delle dichiarazioni. Il documento “La Buona Scuola” è la chiamata a raccolta di tutti: “Questa è la più grande consultazione – trasparente, pubblica, diffusa, online e offline – che l’Italia abbia mai conosciuto finora. La offriamo ai cittadini italiani: ai genitori e ai nonni che ogni mattina accompagnano i loro figli e nipoti a scuola; ai fratelli e alle sorelle maggiori (…)”.
1. Scuola avanguardia del Paese Italia
2. Il ruolo della famiglia nel Paese Italia
3. La Buona Scuola intercetta la realtà italiana?
4. La Buona Scuola è solo pubblica: libertà di scelta educativa e pluralismo educativo.
5. Pluralismo educativo unica garanzia all’esercizio del diritto di libertà di scelta educativa
6. Le risorse per la buona scuola, pubbliche e private.
In allegato il testo completo del contributo di Anna Monia Alfieri: Rilettura del documento “La Buona Scuola” del Governo Renzi.
– Rilettura del documento “La Buona Scuola” del Governo Renzi (di Anna Monia Alfieri)
– La Buona Scuola
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